Cistite Che Dolore!

Cistite Che Dolore!

Parlo di quel bruciore intimo che diventa ossessionante

Almeno una volta nella vita è capito a tutte noi di sentire quel bruciore lancinante facendo pipì, e se stai ascoltando/leggendo questo episodio sono sicura che ti è capitato più di una volta. Bene, parliamo di cistite dunque.

Io in primis ne ho sofferto molto, ho avuto periodi della mia vita dove per dinamiche e circostanze diverse più o meno chiare mi ritrovavo ad avere questo fantastico fastidio ogni 3 mesi, circa. Ancora oggi che la situazione non è più quella, vivo con il Monouril in borsa per il terrore. Dunque se hai la cistite in questo momento “I feel you girl!“ù

Le principali cause della cistite

Noi donne siamo purtroppo soggette a questo tipo di disturbo e le ragioni fisiche principali sono due:

  1. Abbiamo un condotto urinario corto
  2. La localizzazione dell’orifizio urinale è vicina all’ano, il che fa si che i batteri, a volte, decidano di scappare per una vacanza dal cavo rettale e farsi un viaggetto fino a raggiungere la vescica e provocare così l’infezione.
  3. Sbalzi ormonali che modificano il PH vaginale, particolarmente sensibile nel periodo pre-mestruale

Se avete un’infezione urinaria ve ne accorgete senza ombra di dubbio, ma per chi ancora avesse avuto la fortuna di non averla mai provata i sintomi principali sono un bisogno di minzione frequente e un bruciore intenso durante la minzione stessa che diviene lancinante soprattutto sul finire quando la vescica si svuota e le pareti urinarie si toccano. Può anche capitare di avere dei sanguinamenti nei casi più forti.


Good News: di cistite non moriremo!

Il 95% delle cistiti soprattutto in donne giovani vengono definite “non complicate” cioè senza complicazioni gravi e con una risoluzione spontanea o tramite un antibiotico. Attenzione però di tenere sotto controllo la situazione, infatti, se i sintomi sono poi accompagnati da febbre e il dolore si sposta sulla schiena è opportuno andare subito al pronto soccorso perché potrebbe voler dire che si stanno intaccando i reni con la possibilità di avere complicazioni ben più gravi. Vengono considerate complicate in qualsiasi caso anche se incinte o se troppo frequenti nel tempo. Non è infatti raro che ci siano donne soggette a cistiti molto frequenti ed in questo caso è opportuno scoprirne le cause scatenanti.

Molte di noi, me compresa, si “drogano” di bustine e pillole “magiche” di mirtillo per cercare di tenerla a bada. Il mirtillo infatti fin da tempi antichi è riconosciuto per aiutare ad impedire l’ingresso dei batteri in vescica. Per dovere di cronaca devo dirvi però che uno studio del “Chocrane Insitute” pare aver rivelato che questo non abbia però nessun effetto preventivo. Detto ciò io personalmente credo che male non faccia e ogni tanto faccio delle cure con integratori che sono convinta aiutino poi, se sia effetto placebo o realtà non so, ma l’importante è che non mi venga la cistite.

Inoltre anche i rapporti sessuali aumentano il rischio. I batteri vivono bene nell’umidità vaginale e lo sfregamento sessuale può trascinarli verso l’orifizio sbagliato. Il rischio di contrarre un’infezione urinaria è infatti 60 volte maggiore nei due giorni dopo un rapporto sessuale. Altri fattori di rischio possono essere prodotti troppo aggressivi, lubrificanti irritanti, una scorretta igiene e in alcuni casi anche assorbenti interni o esterni possono risultare fastidiosi ed aumentare il rischio se già abbiamo una predisposizione.

Come diagnosticare la cistite con i test corretti:

Episodi di cistite sono una delle cause più comuni per prescrivere un antibiotico.

  • Strisce reattive per l’esame dell’urina: Un primo test blando che possiamo svolgere a casa e che può, per lo meno, darci una prima indicazione sulla presenza o meno di batteri. Al fine di interpretare correttamente il risultato, dobbiamo far riferimento alle voci nitrato e leucociti che, se elevati, possono essere indicativi della presenza di un infezione batterica. Si trovano facilmente anche su Amazon
  • Esame delle urine al microscopio: una versione più accurata del test casereccio, che tramite l’analisi al microscopio rileva la presenza di globuli bianchi, batteri e sangue nelle urine. Se vengono rivelati globuli bianchi e batteri, come nell’esame casereccio ci troveremo probabilmente di fronte ad un’infezione del tratto urinario.

  • Urino cultura: il test più accurato e consigliato! Svolto in laboratorio permette di identificare le colonie di batteri. Se il risultato indica dalle 100k colonie di batteri per ml di urina, generalmente indica la presenza dell’infezione batterica. (E’ giusto dire però che questi numeri sono comuni a circa il 5% delle donne in pre-menopausa e nel 10/15% delle donne in post-menopausa, anche senza che presentino sintomi e quindi senza che ci sia un’infezione del tratto urinario. Così come ci possono essere casi in cui i numeri sono sotto i 100k ma comunque si presentano i sintomi).

 Ma risolve veramente il problema?

L’esame specifico dell’urincolutura generalmente aiuta anche gli specialisti ad identificare il corretto antibiotico, tuttavia gli antibiotici non sono la manna dal cielo perché spesso e volentieri risolvono il problema solo temporaneamente, provocano diarre e candidosi e inoltre i batteri diventano resistenti e sta diventando sempre più difficile trovare antibiotici che siano efficaci. Nell’attesa di ricevere i risultati dell’urinocultura può essere utile assumere “antidolorifici” che tengano a bada i sintomi e ci consentano di vivere nell’attesa dell’antibiotico. Nel 20-25% dei casi inoltre al decorrere di due giorni l’infezione se non grave può risolversi spontaneamente evitando di prendere l’antibiotico, ma per esperienza so che aspettare 3 giorni non è affatto facile.

Dunque è forse la prevenzione la soluzione? Tra i consigli preventivi:

  • Fare subito pipì dopo un rapporto
  • Bere molto
  • Svuotare la vescica ogni qual volta si abbia lo stimolo senza rimandare
  • E ovviamente una corretta igiene sono tra i consigli più ricorrenti da metter in atto.

Nel caso delle cistiti più comuni date da questi batteri intestinali non c’è rischio di trasmissione, infatti non è una malattia sessuale. Come già detto alcuni studi riportano che il succo di mirtillo non sia efficace. Altre opzioni sono assunzione di vitamina C e D-Mannosio, tutti questi hanno un’efficacia variabile a seconda dei casi, e non chiaramente provata ma non hanno quasi in nessun caso contro-indicazioni dunque si può provare e vedere se diminuiscono la comparsa di infezioni.  Sistemi anticoncezionali ormonali generalmente diminuiscono tali episodi. Inoltre , come rimedio della nonna, utilizzare una borsa dell’acqua calda tra le gambe o sul basso ventre può in alcuni casi darci un pò di sollievo durante la sofferenza.

E se le infezioni urinarie sono ricorrenti ma i test sono sempre negativi?

Potrebbe essere un’altra sindrome chiamata  cistite interstiziale o sindrome della vescica dolorosa. Alcune donne sono trattate per anni con antibiotici senza risultati e poi si scopre che la sindrome è un’altra. Nel caso della Cistite Interstiziale, i sintomi oltre a quelli “classici“della cistite sono anche dolore durante i rapporti e difficoltà a svuotare completamente la vescica. Tra gli elementi di diagnosi inoltre c’è la presenza di tali sintomi e dolore per almeno 6 settimane. La causa è spesso sconosciuta, le teorie più comuni fanno riferimento ad una infiammazione delle pareti della vescica e/o dolore ai nervi. Comunque in questi casi una diagnosi più approfondita è necessaria.

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