Il Punto G non esiste

Il Punto G non esiste

Il “mitico”, si fa per dire, Punto G. G perché prende il nome dal suo scopritore tedesco Grafenberg, un uomo ovviamente. La verità però è che… udite udite: ancora oggi non si sa con certezza cosa sia e nemmeno è dimostrato scientificamente che esista. Dunque rilassatevi se non l’avete ancora trovato.

Tutte sappiamo che, al di là di quello che possono pensare gli uomini, la vagina (ossia la parte più interna) è molto meno sensibile in confronto alla vulva e al clitoride e questo è tutto normale. Siamo fatte così. I nostri recettori sono sulla vulva e il nostro vero alleato del piacere è il clitoride. Gli studi basati sulla diagnostica delle immagini infatti non sono riusciti ad individuare una parte specifica in grado di provocare l’orgasmo ad eccezione del clitoride. Dall’altro lato, alcune donne confermano di raggiungere l’orgasmo solo attraverso la stimolazione di questo fantomatico punto G. Dunque qual è la realtà? Esiste o non esiste? Una riposta scientifica chiara ancora non c’è ma l’ipotesi più plausibile è che la responsabile sia sempre la nostra amica clitoride, infatti il punto G ed il suo orgasmo molto probabilmente derivano da una stimolazione “interna” della parete vaginale praticamente combaciante con la clitoride. Un’altra opzione potrebbe essere che il punto G derivi dalla stimolazione di due ghiandole nella parete anteriore della vagina chiamate ghiandole di skene, che sono il corrispondente femminile della prostata maschile, e queste sarebbero anche le ghiandole che vengono associate all’eiaculazione femminile o squirting ma di questo parleremo meglio in un altro episodio. Dunque che sia stimolato dall’interno o dall’esterno l’unico riconosciuto organo in grado di provocare l’orgasmo è il clitoride! Nomi diversi, modalità diverse, stimolazioni differenti a seconda delle preferenze di ciascuna, modalità dirette o indirette, ma che sia esternamente o internamente non fa alcuna reale differenza…sempre lei è. Appurato questo…

Ora la domanda sorge spontanea, chi ci ha messo in testa che l’orgasmo femminile debba essere raggiunto per forza con la penetrazione ed il tocco si questo fantomatico magico punto G?

  • Bene, prima dell’illuminismo si pensava che l’unico modo per rimanere incinta fosse tramite un orgasmo della donna ed in alcuni casi addirittura che i due amanti dovessero raggiungerlo insieme. In accordo con questa credenza gli uomini dovevano darsi da fare se volevano assicurarsi la prole e sapevano bene che la chiave era la stimolazione diretta del clitoride. Nel 1740, il medico della principessa d’Austria Maria Teresa, raccomandava che “la vulva di sua maestà fosse sollecitata prima del rapporto”. Fino a qui tutto chiaro e lineare.
  • L’origine del complesso del punto G dunque va ricercata in un’epoca più moderna, ed in un uomo in particolare: il signor Sigmund Freud, padre della psicoanalisi. Questo simpatico signore, ha fatto si che molte donne si sentissero, e si sentano ancora oggi, in qualche modo sbagliate se non riescono a raggiungere l’orgasmo con la penetrazione. Freud infatti sosteneva che l’orgasmo clitorideo era solo una forma immatura dell’orgasmo femminile e che il “vero orgasmo” che dovesse dare piacere alle donne sane e vere era l’orgasmo vaginale dato dalla penetrazione. Dunque, non raggiungevi l’orgasmo vaginale, bene eri pazza o frigida. Se non potevano raggiungere l’orgasmo con la penetrazione dovevano subito ricorrere ad uno psicologo. E ovviamente l’uomo non aveva nessuna colpa in tutto ciò. Che dite in tutto ciò chi ne traeva maggior beneficio? Diciamo che Freud all’epoca non era uno qualunque e la sua fama e le sue idee condizionarono uomini e donne fino agli anni ’60 e tutto quello che c’era stato prima non era più rilevante.

La realtà è che solo un terzo delle donne raggiungono l’orgasmo solo ed unicamente con la penetrazione, e questo deriva da dimensioni e un’ubicazione particolarmente favorevole della clitoride che riesce ad essere stimolata anche dalla parete vaginale. La verità è che il clitoride è l’organo femminile del piacere.

La principessa francese Bonaparte frustata dal fatto di non riuscire a raggiungere l’orgasmo vaginale, decise chirurgicamente di farsi avvicinare la propria clitoride con la vagina, come abbiamo detto ubicazione e dimensioni possono incidere, in quanto permettono una stimolazione indiretta con la penetrazione sia dall’esterno che dalle parti interne.

Il punto è che ci hanno portato a pensare che il rapporto è davvero consumato quando il maschio raggiunge l’orgasmo mentre se a raggiungerlo prima è la donna è un coito interrotto e ancor di più se la donna non lo raggiunge, bè non è mica la fine del mondo. La verità è che non c’è differenza, sia uomo che donna dovrebbero raggiungere l’orgasmo e la soddisfazione durante un rapporto ciascuno nel modo più “consono”.

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